Acqua sulfurea e sordità

Scritto da:
Andrea Flamigni
Durata:
1 minuto

La sordità rinogena comprende una serie di patologie dell’orecchio medio, ad andamento cronico o sub-acuto, che hanno come movente eziologico principale una o più alterazioni della funzionalità del distretto rino-faringo-tubarico, costituito dalle cavità nasali, dal rinofaringe e dalla tuba di Eustachio. L’espressione sordità rinogena ha il pregio di suggerire immediatamente gli stretti rapporti fisiopatologici esistenti tra orecchio medio ed alte vie respiratorie, strutture che nel loro insieme sono facenti parte di un unico sistema anatomo-funzionale: il sistema rino-faringo-tubarico. Tali distretti sono accomunati da rapporti di contiguità e dalla struttura della mucosa che li riveste costituita da epitelio cilindrico pluristratificato, vibratile, provvisto di cellule mucipare e riccamente vascolarizzato, nel quale si ritrovano ghiandole siero-mucose e, in alcune zone, tessuto linfoistiocitario. Il sistema rino-faringo-tubarico è deputato alla ventilazione delle cavità ad esso connesse ed alla loro protezione, attuata mediante la continua attività di depurazione muco-ciliare, meccanica e biologica dell’aria inspirata. I fattori etiologici responsabili della sordità rinogena sono molteplici. La sua notevole diffusione nell’età infantile dipende da fattori anatomici e funzionali. La tuba di Eustachio nel bambino, è più corta e di maggior calibro di quella dell’adulto; è sprovvista di istmo ed il suo ostio faringeo è ben accessibile essendo posto all’altezza del palato molle. Dalla letteratura si è osservato che nella popolazione in età pediatrica oltre l’80% di bambini esaminati in vari studi effettuati fosse affetto da patologie delle prime vie respiratorie e dell’orecchio medio. E’ evidente che tra le patologie infantili, la sordità rappresenta un grave handicap in quanto compromette un corretto sviluppo psichico e penalizza pesantemente il bambino nella normale attività scolastica.

Scopo di questo piccolo studio è stato appurare come il potenziale della terapia termale sulfurea possa svolgere un ruolo sia prioritario che validamente integrante altri presidi terapeutici tramite la valutazione critica dei risultati ottenuti con un ciclo di terapia termale nei pazienti affetti da sordità rinogena. A tal proposito presso il Centro per la cura della sordità rinogena delle Terme di Brisighella abbiamo valutato il potenziale della terapia termale integrata, inalatoria e insufflatoria, con acqua sulfurea su di un gruppo di bambini valutando la risoluzione o l’attenuazione della ipoacusia rinogena.
L’acqua utilizzata a scopo terapeutico presso le Terme di Brisighella (Fonte Colombarino) è classificabile come acqua solfurea-bicarbonato-calcica con elevato grado solfidrometrico (oltre 20 mg/L), una concentrazione di ione solfato e cloruro mediamente elevato, oltre ad una componente bicarbonata importante. Le acque solfuree sono considerate le acque minerali più efficaci nella prevenzione e nella cura delle flogosi ad andamento cronico recidivante delle alte vie respiratorie.

Tutti i pazienti sono stati curati nello stesso stabilimento termale (Terme di Brisighella), con le medesime apparecchiature e assistiti dallo stesso personale, onde evitare al massimo interferenze di fattori estranei nei risultati terapeutici.

I pazienti valutati in questo studio sono giunti alla nostra osservazione con diagnosi di sordità rinogena. La visita ORL di ammissione alle cure ha permesso la valutazione clinica della patologia in atto e la verifica dei criteri di inclusione nello studio. Tramite esame otoscopico sono inoltre stati esclusi malformazioni del condotto uditivo esterno, tappi di cerume e perforazioni recenti della membrana timpanica. Mediante la valutazione di tali parametri sono stati selezionati 40 bambini di età compresa tra gli undici e i tre anni (età media 6,65).Ogni bambino ha usufruito della terapia inalatoria e insufflatoria (insufflazioni o politzer) per un periodo di 12 giorni, di esame impedenziometrico e di visita ORL. L’efficacia della terapia inalatoria integrata con acqua sulfurea è stata valutata al termine del ciclo di cure mediante esame impedenziometrico.Si tratta di una procedura diagnostica basata sulla misurazione delle variazione dell’impedenza acustica del sistema timpano-ossiculare. L’impedenza dell’orecchio è la resistenza che le strutture dell’orecchio medio offrono al trasferimento dell’energia sonora dall’aria ai liquidi endolabirintici. La misurazione dell’impedenza ci dà informazioni sulla funzionalità del sistema timpano ossiculare e quindi dell’orecchio medio.

Comunemente le misurazioni sulla funzionalità del sistema timpano- ossiculare vengono espresse in termini di cedevolezza (compliance). La rappresentazione grafica della timpanometria (timpanogramma) evidenzia le modificazioni della compliance dell’orecchio medio al variare della pressione del condotto uditivo esterno. Fornisce informazioni sulla motilità del sistema timpano ossiculare, sul valore della pressione endotimpanica, sulla frequenza di risonanza dell’orecchio medio e sulla funzione tubarica. I timpanogrammi possono essere classificati in tre gruppi fondamentali: tipo A, tipo B e tipo C. Il timpanogramma di tipo A (o normale) è caratterizzato da un picco ben definito, espressione della massima compliance, a valori di pressione 0 mm H2O, dimostrando che il sistema timpano-ossiculare trasmette il suono nel migliore dei modi in quanto il valore di pressione, all’interno della cassa timpanica è pari alla pressione atmosferica. Il timpanogramma di tipo B (o rettilineo) non presenta alcun picco pressorio da +200 a -600 mm H2O, ma varia da una forma a cupola fino a raggiungere un completo appiattimento. Ciò dimostra che il sistema timpano-ossiculare è dotato di bassa compliance e di elevata impedenza. Tale timpanogramma viene registrato nelle Otiti Medie Secretive dove l’aria, nella cassa timpanica, è sostituita del tutto o in parte da un essudato, e la membrana timpanica perde la sua mobilità e il variare della pressione durante l’esame non dà luogo a modificazioni di impedenza, tale curva è tipica anche nella timpanosclerosi. Il timpanogramma di tipo C (o in depressione) presenta il picco di massima compliance a valori di pressione compresi tra -150 e -400 mm H2O ed è quindi indicativo di pressione negativa nella cassa timpanica e si registra in presenza di una disfunzione (ed in particolare di una stenosi) tubarica.

Dalla tabella (tab. 1) sottostante è possibile valutare i risultati ottenuti dallo studio effettuato.

Distribuzione pazienti pre e post trattamento.

Dei quaranta bambini selezionati, all’ammissione nessuno presentava un timpanogramma di tipo A, mentre ventisei avevano un timpanogramma piatto (tipo B) e quattordici presentavano un timpanogramma di tipo C.
Al termine (fig. 1) del ciclo di cure termali sulfuree ben ventisei pazienti presentavano un timpanogramma di tipo A espressione di completa risoluzione della patologia preesistente, sei bambini avevano timpanogramma di tipo B, e infine otto presentavano un timpanogramma di tipo C.

Evoluzione Timpanogrammi. Giallo: pre-trattamento. Rosso: post-trattamento.

 

Dei ventisei bambini ammessi con timpanogramma di tipo B, al termine dei dodici giorni di cura dodici (46%) presentavano un timpanogramma di tipo A, otto (31%) sono passati ad una situazione con timpanogramma tipo C, mentre sei (23%) sono rimasti immutati. I quattordici pazienti ammessi allo studio con timpanogramma di tipo C al termine del ciclo di cure termali con acqua sulfurea presentavano tutti una completa risoluzione evidenziata dal fatto che tutti avevano un timpanogramma di tipo A. Dallo studio effettuato presso le Terme di Brisighella con acqua solfurea è possibile fare diverse osservazioni. La prima osservazione è quella che, dato il breve periodo di tempo intercorso tra i due esami timpanometrici, pur mancando un gruppo di controllo, le modificazioni dell’impedenza dell’orecchio medio osservate siano da riferire sicuramente al ciclo di cure eseguite, piuttosto che alla spontanea evoluzione delle forme otitiche che di solito avviene nell’arco di mesi.

L’evoluzione da una situazione di mancata aerazione del cavo timpanico o di presenza di versamento endotimpanico (timpanogramma Tipo B) verso situazioni di ipoventilazione (timpanogramma Tipo C) o addirittura di normoventilazione (timpanogramma Tipo A), esprime un miglioramento dell’otite in trattamento. Alla luce dei risultati ottenuti durante lo studio, si evince che il ciclo di crenoterapia con acqua solfurea “Colombarino” contribuisce in maniera significativa a migliorare il quadro della sordità rinogena. Il ciclo di crenoterapia non rappresenta infatti altro che un momento dell’iter terapeutico della sordità rinogena, i cui effetti potranno manifestarsi anche a distanza dal periodo di cura. Infatti è nostra intenzione mantenere monitorati negl’anni successivi i bambini sottoposti alle cure per valutare gl’effetti benefici dell’acqua solfurea nel corso degl’anni.