Disturbi della prostata: impariamo a non sottovalutarli

Raffigurazione di prostata in condizione fisiologiche (sinistra) ed affetta da ipertrofia prostatica (destra).
Raffigurazione di prostata in condizioni fisiologiche (sinistra) ed affetta da ipertrofia prostatica (destra).

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile definita anche come ghiandola prostatica. Delle dimensioni di una castagna (circa 3 cm di diametro), tale ghiandola si colloca al di sotto della vescica e anteriormente al canale rettale.

Questa breve premessa descrittiva della prostata è molto importante poiché permette di avere un’idea più chiara sulla struttura anatomica prostatica e sulle eventuali anomalie che possono interessarla. Infatti, gli uomini, soprattutto dopo una certa età, tendono a sviluppare dei disturbi della prostata e a riscontrare una serie di problematiche associate, di media o grave entità a seconda dei casi.

Le più frequenti patologie che interessano la ghiandola prostatica sono le prostatiti, l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) ed il tumore della prostata. Ognuna di queste condizioni si manifesta con dei sintomi più o meno evidenti ma che non vanno in alcun modo sottovalutati poiché, a lungo andare, possono creare imbarazzo, difficoltà nello svolgimento delle normali attività quotidiane e addirittura causare disturbi della sfera sessuale come difficoltà eiaculatoria e deficit erettile.

Ma come riconoscere i diversi disturbi della prostata, e quali sono le valutazioni specifiche che il medico effettua per individuarle? Per facilitare il riconoscimento delle condizioni prostatiche ecco un elenco dei più frequenti sintomi da monitorare ed eventualmente riferire ad uno specialista.

Frequenza della minzione, bruciore, dolore e difficoltà sessuali, sono sintomi tipici di un’infiammazione prostatica, che va sotto il nome di prostatite. Questo disturbo della prostata può essere appurato attraverso un’ecografia delle vie uro-seminali.

Ingrossamento della ghiandola prostatica e difficoltà a svuotare completamente la vescica durante la minzione sono invece i sintomi peculiari dell’ipertrofia prostatica benigna. Gli esami d’eccellenza da effettuare in tal caso sono l’ispezione rettale, l’ecografia vescicale e gli esami delle urine.

Sangue nelle urine o nel liquido seminale, pesantezza retto-vescicale e dolore osseo, sono sintomi (spesso in abbinamento a quelli in precedenza elencati) di un disturbo della prostata ben più grave, ossia il tumore prostatico. Purtroppo, però, questa insidiosa malattia può anche essere asintomatica e l’unico modo per ridurne il rischio è quello di effettuare dei controlli urologici periodici, soprattutto dopo i 45 anni di età. Infine, assieme alla visita urologica di routine è sempre opportuno verificare il dosaggio ematico annuale dell’Antigene Prostatico Specifico (PSA).

Claudio Ferri
23 aprile 2013

Lampadine? I LED dominano

In un momento dominato dalla crisi la parola risparmio diviene argomento tanto importante quanto delicato. Nel consumo energetico di vitale importanza sono il tipo di lampadine utilizzate che, abbinate al buonsenso, possono apportare una notevole riduzione nei costi delle bollette.

A seguito della rimozione dal mercato delle “lampadine ad incandescenza” uno dei quesiti tipici in merito è diventato proprio “quale lampadina acquistare?” In commercio sono attualmente reperibili lampadine “a scarica” più note come lampadine a neon e le altrettanto note ed ormai diffuse luci a led.

Secondo nuovi rapporti viene dimostrato come la recente introduzione delle lampadine a LED rivoluzioni l’intero mercato e condizioni – a proprio favore – gli acquisti vantando una serie di vantaggi.

Primo fra i vantaggi è il risparmio energetico. Una lampadina LED consuma una quantità notevolmente inferiore a quella delle normali lampadine ad incandescenza e persino di quelle a scarica.

L’efficienza energetica è un altro fattore determinate. Una lampadina o degli impianti a led riescono ad ottenere una fonte di luce uguale con un voltaggio nettamente inferiore.

Ambiente e salute sono tutelati! Mediante le Lampadine LED, infatti, non vi è alcun infrarosso o radiazione ultravioletta. Inoltre, in quanto tali, i prodotti LED non contengono alcun tipo di gas. E ancora, questi, scaldano molto, molto, molto meno giovando così alla bolletta, all’ambiente e alla sicurezza: lampadine di tipo bulbo a LED potranno esser impugnate anche dopo un lungo periodo d’accensione.

Infine, ma non per ultima, vi è la durata notevolmente superiore. Una lampada LED ha una vita variabile tra le 50.000 e le 80.000 ore, una lampada a filamento ne ha soltanto da 5.000 ad 8.000!

Se dunque presentino costi più elevati garantiscono un risparmio economico incredibilmente alto. Un motivo in più per puntare su questa tipologia di lampada godendosene poi, a lungo, i risultati.

Claudio Ferri