PSTOL1, scoperto il gene che aumenta la produttività del riso

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Redazione
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E’ stato individuato il gene che consente di aumentare la produttività del riso del 20%. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata su Nature, svolta da un team di ricercatori dell’Università di Milano, in collaborazione con ricercatori filippini e giapponesi. Il progetto è stato coordinato dalla dottoressa Sigrid Heuer dell’ “International Rice Research Institute IRRI” nelle Filippine.
Il gene in questione, a cui è stato dato il nome di PSTOL1 (Phosphorous Starvation TOLerance 1), è stato isolato da una varietà di riso indiana chiamata Kasalath, capace di crescere bene in terreni con basso contenuto di fosforo, un elemento importante per lo sviluppo di queste piante. Questo gene, infatti, conferisce alle piante di riso la capacità di sviluppare delle radici più estese in grado di assorbire con maggior efficienza il fosforo, la cui carenza riduce sensibilmente la produttività del riso in alcune principali aree di coltivazione.
Come spiega il Prof. Martin Kater, coordinatore del team italiano di cui fanno parte il dott. Ludovico Dreni e dott. Paolo Pesaresi: “La mancanza di fosforo, è uno dei principali fattori che riducono la produttività del riso, soprattutto se coltivato in terreni acidi che ne limitano l’assorbimento o in condizioni che non consentono l’irrigazione”. E aggiunge: ” La scoperta di questo gene apre importanti prospettive per il miglioramento genetico del riso. Questo gene potrà contribuire alla creazione di nuove varietà di riso altamente produttivein tempi molto rapidi e con la certezza che le nuove varietà saranno in grado di assorbire fosforo in modo più efficace. Tali varietà consentiranno di limitare l’uso di fertilizzanti e potranno crescere anche in terreni carenti di fosforo, spesso posseduti da agricoltori talmente poveri che non possono permettersi di acquistare le quantità necessarie di fertilizzante”.
Alcune varietà di riso contente il gene PSTOL1 vengono tutt’ora studiate in zone dove il fosforo è carente, come le Filippine e l’Indonesia, e saranno immesse sul mercato entro pochi anni.