Cancellare i ricordi indesiderati? si può!

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Redazione
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memoria-rimozioneIl nostro cervello è molto abile a collegare dettagli apparentemente casuali e senza nesso tra loro, ma la realtà è che tutto ciò che vediamo, sentiamo, viviamo è immagazzinato nella nostra memoria che, tramite associazioni, riesce a collegare una miriade di cose.

Per il recupero dei tossicodipendenti e per le persone che soffrono di disturbo da stress post-traumatico, i ricordi indesiderati possono essere, però, devastanti.
Per gli ex tossicodipendenti ad esempio, i ricordi riportano il desiderio di droga, a causa delle associazioni con le piccole cose come le sigarette, il denaro, ma anche delle semplici chewingum, utilizzate da chi fa uso di droga per alleviare la secchezza della bocca, continuando ad alimentare quel desiderio che li riporta nella dipendenza di cui devono liberarsi.

Per la prima volta gli scienziati del campus The Scripps Research Institute sono stati in grado di cancellare i ricordi da associazione di pericolosità dei farmaci dalle menti di topi e di ratti senza influenzare gli altri ricordi buoni.

Questa scoperta fenomenale è stata pubblicata sulla rivista Biological Psychiatry e punta a un metodo chiaro e operativo per bloccare i ricordi indesiderati senza alterare tutto il resto.

Courtney Miller, professore assistente del The Scripps Research Institute ha affermato che “I nostri ricordi ci rendono ciò che siamo, ma alcuni di questi possono rendere la vita davvero difficile. Stiamo cercando una strategia per eliminare selettivamente le tracce di esperienze passate in materia di abuso di droga o di un evento particolarmente traumatico. Il nostro studio dimostra che nei topi possiamo cancellare i ricordi profondamente radicati e collegati alla droga senza danneggiare altri ricordi”.

Per la creazione di una memoria intervengono svariati fattori, ma dal punto di vista biologico si altera la struttura delle cellule nervose tramite variazioni delle spine dendritiche che ricevono segnali elettrochimici da altri neuroni. Normalmente questi cambiamenti avvengono tramite actina, ovvero la proteina che costituisce l’infrastruttura di tutte le cellule.

In questo studio, i ricercatori hanno inibito la polimerizzazione dell’actina, bloccando la miosina nel cervello dei topi nella la fase di formazione della memoria  e durante la somministrazione di metanfetamine.

Redazione
13 settembre 2013