Una nuova speranza nella lotta contro l’HIV

Bloccare il contagio da HIV è diventata realtà, anche se per adesso soltanto nei topi. E’ quanto emerso da uno studio pubblicato su Nature dai ricercatori del California Institute of Technology, guidati da David Baltimore, già nobel per la medicina nel 1975 per le sue ricerche sui tumori e sui virus.

La tecnica, chiamata “immunoprofilassi guidata da vettore” (VIP), consiste nell’utilizzo di un virus del tutto innocuo, chiamato virus adeno-associato (AAV), utilizzato nella terapia genica,  in grado di trasportare all’interno dell’organismo un gene capace di produrre un anticorpo specifico che neutralizza l’HIV. I ricercatori hanno iniettato nei topi il virus AAV e hanno osservato una produzione di anticorpi che si è protatta per tutta la vita del roditore, ma non solo. E’ bastata, infatti, una singola iniezione per ottenere dei risultati alquanto soprendenti. Gli anticorpi prodotti hanno resistito anche a dosi da record, del virus HIV.

Alejandro Balazs ha affermato: “Ci aspettavamo che a certe dosi gli anticorpi non avrebbero dato più protezione, ma questo non è accaduto, neanche quando abbiamo iniettato una quantità di virus Hiv anche cento volte superiori a quelle necessarie per infettare sette topi su otto. La quantità di virus utilizzata nello studio è di gran lunga superiore a quella che un essere umano potrebbe incontrare”. Ma il nobel David Baltimore ha frenato gli entusiasmi: “Se gli esseri umani rispondessero similmente ai topi, allora avremmo scoperto il metodo per evitare il contagio del virus. Ma questo è proprio un gran bel se”. Ed è questo il grande nodo della questione, anche se gli scienziati pensano in positivo, visti gli straordinari risultati sui topi.