World Cancer Day: i 4 miti da sfatare sui tumori- seconda parte

Scritto da:
Davide Basili
Durata:
1 minuto
Infografica World Cancer Day
Infografica del World Cancer Day

Come accennato nella prima parte dell’articolo dedicato al World Cancer Day e ai 4 miti da sfatare sui tumori, è importante che si tengano ben a mente alcune informazioni legate alla malattia, in modo da riuscire a prevenirla, facendo sì che vengano salvate più vite possibili.

Di seguito vengono spiegati le ultime due delle cosiddette false verità che circolano nel mondo, in particolare sui social network e sui canali internet.

Non si può fare nulla contro il cancro
Falso. Grazie alle insistenti ricerche condotte negli ultimi anni, è stato possibile scoprire che molto può essere fatto sia a livello individuale che a livello politico. Anche per questo, infatti, è stato stimato che circa un terzo delle più comuni forme di tumori potrebbero essere evitate grazie alla prevenzione. Che, tradotto nella vita quotidiana, significa niente fumo e nessun consumo di alcolici, oltre ad uno stile di vita sano. Gli ambienti di lavoro devono essere puliti e sicuri, al fine non mettere a rischio le condizioni di salute dei lavoratori. Secondo i dati raccolti dall’OMS, ogni anno sono circa 177.000 i morti per cancro che perdono la vita a causa dell’esposizione a sostanze cancerogene durante le ore di lavoro. Nei Paesi in via di sviluppo, in aggiunta, è di fondamentale importanza creare delle campagne mirate alla diminuzione della diffusione di tumori causati da infezioni virali e batteriche, tra cui il virus dell’epatite B, l’Helicobacter pylori e il papilloma virus.

Essere curati non è un diritto
Tutti i malati di tumore hanno diritto allo stesso trattamento di assistenza e delle terapie. Purtroppo non è così, ed esistono delle differenze ingiustificabili nel modo di curare i pazienti che vivono nei Paesi ricchi rispetto a quello che si trovano negli Stati in via di sviluppo. I dati parlano chiaro: per quanto riguarda, ad esempio, il cancro della cervice uterina, oltre l’85% delle morti annuali avvengono nei paesi in via di sviluppo. Parlando delle nuove diagnosi di tumori nei bambini, inoltre, circa il 70% avvengono in quelle nazioni in cui manca l’accesso a trattamenti efficaci.

Davide Basili
9 febbraio 2014