Urlare contro i figli è psicologicamente scorretto

Scritto da:
Florinda Saverino
Durata:
1 minuto

Sgridare i propri figli capita a tutti, ma urlargli contro abitualmente non migliora la situazione.

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L’Università di Pittsburgh ha analizzato su un campione di 967 adolescenti americani, le relazioni educative basate su urla e insulti da parte di genitori nei confronti dei propri figli, per un periodo di due anni e valutato i conseguenti effetti nel tempo.

Il risultato? E’ stato osservato che i ragazzi che subivano insulti e urla continue hanno riportato maggiori problemi di aggressività e depressione, con conseguente tono dell’umore negativo e difficoltà a instaurare relazioni, rispetto i coetanei che avevano genitori più “pazienti”.

Coloro che avevano ricevuto invece un’educazione basata sul dialogo e la comprensione in famiglia, riportavano non solo un tono dell’umore prevalentemente positivo, ma anche maggiore pazienza nel discutere con i propri genitori e notevole capacità di problem-solving. L’educazione ricevuta dai genitori è un importante fattore che può influenzare lo sviluppo di una relazione positiva tra fratelli, infatti i figli che avevano genitori più pazienti, erano più comprensivi anche nei confronti dei fratelli più piccoli. L’adolescenza è un periodo in cui i conflitti tra figli e genitori, sono più frequenti, ed essendo un momento della crescita in cui inizia a configurarsi l’identità, spesso ci si isola, chiudendosi nel proprio mondo interno.

Va sottolineato che se il ragazzo presenta problemi di comportamento e disciplina, generalmente i genitori sono maggiormente portati a imporre un’educazione fatta di urla e rimproveri.

E’ importante quindi ricordare che non tutti gli adolescenti sono uguali e anche se il proprio figlio risulta più difficile da gestire, il genitore dovrebbe utilizzare la comunicazione, spiegando le proprie preoccupazioni e aiutandolo a esprimere le proprie emozioni e i propri bisogni.