Trapianto della testa: fantascienza o realtà?

Scritto da:
Krizia Ribotta
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trapianto-testa“Tra due anni saremo pronti per il trapianto di testa su un uomo”: così ha dichiarato durante un’intervista al settimanale Oggi, il neurochirurgo Sergio Canavero, spiegando di aver iniziato a lavorare su una nuova sperimentazione per questo specifico tipo di trapianto.

Una notizia choc che sembra riprendere le fila di quella annunciata, qualche anno fa, da un neurochirurgo americano, il professor Robert White, che dopo aver sperimentato il trapianto di testa sulle scimmie, si disse pronto per effettuarlo anche sull’uomo. Unico neo era il fatto che, purtroppo, non riuscendo a riallacciare in modo corretto i vari punti del midollo spinale, era prevista la paralisi del paziente.

Ostacolo, questo, che sembra superato alla grande da Canavero, già famoso per aver svegliato, dopo 20 anni di coma, una ragazza per mezzo dell’elettrostimolazione. In base a quanto da lui studiato, infatti, sarebbe possibile ricostruire la  continuità perduta del midollo spinale grazie ai fusogeni, degli speciali materiali conosciuti anche con il nome di sigillanti di membrana.

Un aspetto, questo, decisamente innovativo, come si legge sulla rivista scientifica  Surgical Neurology International, su cui è stato pubblicato l’intero studio nei dettagli.

Il progetto del professore italiano, denominato Heaven/Gemini (Head Anastomosis Venture with Cord Fusion), richiama fin dal nome la possibilità appunto di arrivare ad unire due diversi tratti del midollo spinale. Come spiegato dal medico, il donatore ideale del corpo  è “un individuo che ha purtroppo perso la vita per un trauma cranico puro, senza lesioni sostanziali a carico degli altri organi, o chi è stato vittima di un ictus fatale”. Il ricevente, invece, può essere “un malato affetto gravemente da una malattia neuromuscolare degenerativa. Ma anche un soggetto tetraplegico potrebbe candidarsi”.

Krizia Ribotta
21 giugno 2013