L’esercizio cambia l’epigenetica delle cellule grasse

Scritto da:
Salvatore Maurizioli
Durata:
1 minuto

attività-fisicaL’esercizio fisico, anche in piccole dosi, cambia l’espressione del nostro DNA.

Nuove ricerche dalla Lund University in Svezia descrivono per la prima volta cosa accade a livello epigenetico nelle cellule grasse quando siamo sotto sforzo da attività fisica.

Il Professore Associato al Centro diabetico della Lund University, Charlotte Ling, afferma che “Lo studio mostra gli effetti positivi dell’esercizio fisico perché modifica il pattern epigenetico nei geni dell’organismo che sono affetti da accumuli di grasso.”

Come ben sappiamo, le cellule che compongono il nostro organismo contengono DNA, il quale è costituito da geni; questi geni sono ereditari e non c’è posibilità di modificarli. Tuttavia, i geni posseggono gruppi di metile che influenzano l’espressione genetica quando i geni vengono attivati o disattivati.
Ancora, i gruppi metilici possono essere influenzati da diversi fattori quali l’esercizio, la dieta e lo stile di vita in un processo noto come “metilazione del DNA”.
In sintesi, questo è ciò che in gergo viene indicato con il nome di epigenetica.

Lo studio in questione, ha analizzato un campione di uomini sani che non avevano mai eseguito regolarmente attività fisica comprendente spinning ed aerobica oltre i sei mesi, con un’età intorno ai 35 anni e leggermente in sovrappeso.
Dovevano partecipare a tre sedute di allenamento a settimana ma mediamente si sono presentati 1.8 volte.
Lo studio è riuscito comunque ad evidenziare che hanno subito cambiamenti dal punto di vista epigenetico circa 7000 geni su 20-25mila presenti in un individuo.
Cambiamenti si sono registrati anche nei geni legati al diabete di tipo 2 e all’obesità, rilevando che la metilazione del DNA, alterata in seguito all’attività fisica, può aiutare a comprendere i meccanismi di come questi geni influenzano il rischio di malattia.
Inoltre in laboratorio i ricercatori hanno potuto disattivare alcuni geni in vitro, ovvero in colture di cellule studiate in provetta, riducendo la loro espressione genetica e provocando cambiamenti anche nel deposito di grasso nelle cellule adipose.

Salvatore Maurizioli
5 luglio 2013