La “Telemedicina”

Scritto da:
Francesco Alessandro Squillino
Durata:
1 minuto

Come sarà la Medicina del Futuro? Potremo trascendere davvero i limiti fisici e psico- relazionali e terapeutici tra medico e paziente? E tra farmaco e sua somministrazione o tra diagnostica ed utenza potranno esserci nuove modalità di esecuzione dei protocolli terapeutici magari con scambio preciso in tempi istantanei di trasmissione di parametri vitali la cui rapida acquisizione a volte può fare la differenza nel salvare la nostra ed altrui vita?

L’argomento è talmente importante e socialmente rilevante che l’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS ha coniato il termine “Telemedicina” cioè *erogazione di servizi sanitari quando la distanza è un fattore critico e per cui è necessario da parte degli operatori adoperare tecnologie informatiche e telecomunicative al fine di scambiare informazioni utili alla diagnosi e al trattamento preventivo delle malattie e per garantire  flussi di informazioni continue agli erogatori di prestazioni sanitarie supportando ricerca e valutazione della terapie e cure necessarie*.

Telemedicina quindi non intesa come nuova disciplina medica ma come nuova modalità di fare ciò da sempre espresso in termini di assistenza e di cura al cittadino_ paziente Poiché la telemedicina implica l’erogazione di una prestazione sanitaria siamo in presenza di un sistema che pone al proprio centro il paziente ed il suo stato di salute e contiene la presenza ed il coinvolgimento di operatori sanitari ai quali, con diversa attribuzione, viene demandata la gestione dell’erogazione delle stesse prestazioni. Tutto questo sarebbe irrealizzabile senza tecnologie moderne di comunicazione_ trasmissione di informazioni corrette, sicure e di qualità. La telemedicina oggi comprende una vastissima area di applicazioni e ad usufruirne possono essere diverse branche mediche dalla cardiologia alla pneumologia dall’ortopedia all’ostetricia in comunione con neurologia, oncologia, radiologia. I soggetti sanitari coinvolti in futuro saranno diverse  figure sanitarie come la guardia medica, il pronto soccorso le ambulanze ed ambulatori con le case di cura; anche aziende e centri sportivi, navi, scuole, istituti carcerari oltre che singoli pazienti potranno usufruire di tale complesso sistema. La telemedicina nasce quindi come servizio sociale di assistenza domiciliare permettendo colloqui tra specialisti distanti, stimolandone condivisione delle competenze e protocolli diagnostico-terapeutici, fornendo dell’intero sistema assistenziale la gestione infrastrutturale di dati clinici aggiornati in  tempo reale. Verranno in tal modo raggiunti obiettivi come la razionalizzazione economica nell’ impiego di risorse specialistiche e conseguente estensione territoriale delle competenze specialistiche con opportunità di formazione continua di personale medico generico e infermieristico .Un risparmio di risorse economiche in genere a carico paziente di non poco conto. La telemedicina in un futuro prossimo porterà ad una ottimizzazione delle informazioni _dati gestiti a livello applicativo finalizzata alla costituzione di banche dati centralizzate per studi epidemiologici e statistici. La maggiore uniformità del trattamento medico veicolato da un capillare. efficace supporto applicativo per la gestione di protocolli omogenei e condivisi condurrà ad una tracciabilità e monitoraggio degli eventi relativi al paziente con aumento di efficacia dei sistemi di analisi e validazione dei protocolli di trattamento utilizzati a livello locale, regionale, nazionale; miglioramento continuo del servizio offerto e supporto alla pianificazione e controllo degli investimenti effettuati e riduzione del numero dei trasferimenti di pazienti cui necessiti una consulenza identificando quei casi che richiedano cure chirurgiche o che presentino lesioni progressive e una riduzione dei rischi legati al trasporto di pazienti.

Ma una considerazione a parte la merita una innovazione tecnologica assoluta costituita dal  primo “Chip” in grado di inoculare farmaci a distanza sperimentato con successo su soggetti umani al MIT da due professori dell’istituto Robert Langer e Michael Cima. Il chip contiene capsule di farmaci impiantato nel paziente e  in grado di rilasciare sostanze medicali nei modi e nei tempi prescritti. I due medici già avevano annunciato una sperimentazione di questo tipo ma l’effettivo test risale solo al 2011 quando a sette donne tra i sessantacinque-settanta anni sono stati impiantati chips per il rilascio graduale di una medicina per combattere l’osteoporosi per circa quattro mesi. Gli sperimentatori hanno rilevato che gli impianti si sono rivelati affidabili ed alcuni pazienti hanno persino dimenticato la percezione di averli Il chip_farmaco_selettivo_iniettivo rappresenterà una innovazione utile in primis per trattamenti di condizioni croniche con necessità di terapie iniettive circadiane dove la adesione e il rispetto del trattamento è molto importante in molti regimi farmacologici a volte assai  difficile da fare accettare ai pazienti non inclini alle terapie iniettive appunto e gli sperimentatori come il Prof. Cima vedono nel nuovo chip una risoluzione completa nell’automatismo dei trattamenti valutando che i vantaggi dell’innovazione saranno enormi e favoriranno l’ingresso di una nuova era. Il collega Langer ci dice che con l’utilizzo dei chips in telemedicina si potranno controllare a distanza somministrazioni farmaceutiche veicolandole secondo un ritmo regolare, inoculando inoltre diverse sostanze terapeutiche con maggiore esattezza di dosaggio rispetto alle iniezioni in modalità standard .Rischi per la sicurezza? Come ogni trasmissione dati sarà necessario proteggere in modo efficace e sicuro il sistema da remoto per eventuali malfunzionamenti o da azioni di “intruders” che potrebbero procurare sospensioni anomale dei trattamenti e possibili inoculazioni non volute di farmaci. La Telemedicina quindi come ogni nuova scoperta_innovazione andrà quindi sempre e con costanza evolutiva e nella ricerca medica, approfondita ponderata, studiata, migliorata, protetta.

Dott.FKT Francesco Alessandro Squillino