Fumare in gravidanza cosa comporta nei figli?

Scritto da:
Florinda Saverino
Durata:
1 minuto

fumo

Alcaloide del tabacco, estratto dalle foglie come liquido oleoso, incolore, di sapore bruciante, questa è la Nicotina. Una delle sostanze di abuso più comuni, favorisce il rilascio di dopamina nel sistema mesolimbico, tale meccanismo permette l’istaurarsi della dipendenza. È stato stimato che nel mondo vi siano 1.2 bilioni di fumatori, il fumo infatti è uno dei più grossi fattori di rischio che implica la morte prematura da malattie come cancro, ictus, malattie cardiovascolari ecc.

Gli ultimi dati attestano che solo il 3% dei fumatori riesce a smettere di fumare ed il 40% di averci provato. Il fumo provoca dipendenza, con gravi conseguenze economiche, fisiologiche e psicologiche. Molte donne dipendenti dalla nicotina quando sono gravide, sottovalutano tutto ciò, alcune di loro diminuiscono il numero di sigarette giornaliere ma non sanno che nonostante questo il problema rimane. Uno studio condotto da Andrew Lux, della Bath Unit for Research in Paediatrics presso il Royal United Children’s Hospital di Bath, in Inghilterra espone chiaramente come il bambino dopo la nascita subisce danni non soltanto se la madre fumava in gravidanza, ma anche dall’esposizione al fumo passivo una volta nato. Inoltre i bambini nati da donne fumatrici presentano un rischio più elevato nel soffrire di asma o respiro affannato. Le sigarette sono colpevoli di circa l’1,5% dei problemi di affanno nei bambini, ci sono poi ovviamente altri fattori di rischio, come una storia familiare di asma, le condizioni abitative, l’essere maschi ecc.

L’ultimo studio esposto dalla rivista Toxicology and Applied Pharmacology  ha cercato di comprendere quali sono le probabilità di obesità nella prole quando la madre del piccolo fuma in gravidanza, o si avvicina a terapie sostitutive a base di nicotina per smettere di farlo.

I risultati dimostrano che circa il 47% dei bambini nati da donne fumatrici, hanno maggiori probabilità di diventare obesi da adulti. I ricercatori quindi hanno cercato di capire, utilizzando un modello animale, come cambiava la probabilità di obesità se in gravidanza si utilizzano terapie sostitutive per smettere di fumare.
Ne è emerso che anche l’esposizione a dosi minime di nicotina induce il fegato del bambino nascituro a produrre più trigliceridi del normale ed è per questo che tali neonati corrono più rischi nel diventare obesi o di sviluppare seri problemi legati al peso.

Florinda Saverino
7 febbraio 2014