Megavideo e Megaupload chiusi dall’FBI, Anonymous attacca i siti del governo

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Redazione
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Megaupload e l’insieme dei suoi siti che compongono l’archivio, molto popolare nel mondo grazie alla sua tecnologia di condivisione di file è stato chiuso questo giovedì sera in seguito ad un azione avviata dal FBI in Virginia negli Stati Uniti. L’ufficio federale ha dichiarato in un comunicato stampa : ”Chiusa l’attività di un organizzazione criminale internazionale accusata di pirataggio di numerosissime opere sottoposte al diritto d’autore”. Questa frode rappresenta una mancanza quantificata in 500 milioni dollari.

Secondo MegaUpload questi siti comprendono 50 milioni di visitatori al giorno e 150 milioni di iscritti, rappresentando il 4% del traffico web. L’atto di accusa della giustizia americana è contro il fondatore di Megaupload, Kim Scmitz, noto anche come Kim Dotcom, di 37 anni che vive a Hong Kong e in Nuova Zelanda, dove è stato arrestato dalla polizia locale insieme ad altre tre persone, Finn Bato, responsabile del marketing, Sven Echternach, responsabile dello sviluppo e Bram van der Kolk, programmatore. L’FBI ha dichiarato di aver :“eseguito almeno 20 mandati negli Stati Uniti e in altri otto paesi”. Il tribunale della Virginia ha ordinato il sequestro di 18 nomi di dominio associati alla “MegaConspiracy”. Resta solo da spiegare le condizioni giuridiche che hanno permesso alla giustizia federale americana di fermare interamente un sito con base operativa a Hong Kong e che possiede diversi server in tutto il mondo.

Intanto su Twitter e su Facebook sono moltissimi gli utenti che manifestano la loro totale disapprovazione nei confronti dei provvedimenti della giustizia americana, come ad esempio le pagine “Dateci indietro Megavido e Megaupload” e “Riaprite Megavideo“. Comunque andrà a finire, Megaupload è già nella storia del Web come uno dei siti più visitati di sempre e largamente condiviso in tutto il mondo.

Manuel Giannantonio

 

Aggiornamenti:

0:50 I siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association of America e della Motion Picture Association of America, hanno subito un attacco da parte di alcuni hacker legati ad Anonymous, e risultano irragiungibili.