Sindrome di Down: l’interazione con la fluoxetina potrebbe correggerne le alterazioni

Scritto da:
Krizia Ribotta
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Secondo quanto sostenuto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna, sarebbe possibile ripristinare lo sviluppo normale del cervello grazie ad un antidepressivo somministrato prima della nascita.

Lo studio, pubblicato sulla rivista di neuroscienze Brain, per la prima volta evidenzia come sia possibile correggere le alterazioni cerebrali e le disabilità cognitive causate dalla sindrome di Down, la malattia genetica ad alta incidenza provocata dalla triplicazione del cromosoma 21.

Renata Bartesaghi, team leader dell’equipe, ha spiegato come, anni fa, sono stati condotti i primi esperimenti sui topi modificati per replicare diverse caratteristiche tipiche della sindrome in questione, in modo da poter ripristinare il corretto sviluppo cerebrale tramite la somministrazione di un antidepressivo di largo uso, la fluoxetina.

La ricerca ha ottenuto ottimi risultati, e di conseguenza il team bolognese ha deciso di andare oltre, chiedendosi se il passaggio dagli animali all’umo sia poi così difficile. Questo per un semplice fatto: se fosse davvero possibile ripristinare durante la fase prenatale, lo sviluppo del cervello per mezzo di una terapia farmacologica? D’altronde è proprio durante la gravidanza che la maggior parte dei neuroni del cervello vengono generati nel feto, ad eccezion di quelli che interessano la regione ippocampica, che si formano dopo la nascita.

“Solo la sperimentazione clinica ci potrà dire, però, se tale terapia farmacologica, così efficace in questo modello di topo con sindrome di Down, potrà ottenere gli stessi positivi risultati sull’uomo” ha sottolineato Bartesaghi, facendo presente che gli studi proseguiranno proprio in tale direzione, in modo da tenere aperta ogni possibilità di prevenzione e cura contro la malattia.

Krizia Ribotta
14 dicembre 2013