Una maggiore assunzione di pesce tutela dall’Alzheimer ed incrementa la memoria.

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Redazione
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L’affermare che la dieta influisca sul percorso salutare di un individuo è un’affermazione che, giorno su giorno, cervello-dietariceve conferma da innumerevoli ricerche.

Un esempio tipico arriva dall’Università di Pittsburgh nella sezione del Medical Center guidata dal dottor Cyrus Raji e discussa durante la riunione della Radiological Scoiety of North America. Dove è stato presentato lo studio che ha visto partecipi circa 260 volontari. I 260 sono poi stati monitorati dal Cardiovascular Health Study e dal National Cancer Institute USA mediante dei questionari informativi relativi al consumo di pesce medio.

Infine i volontari sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica tridimensionale e, attraverso una tecnica che sviluppa uno schema del cervello (Voxel), è stato quantificato il volume della materia grigia.

I risultati ottenuti hanno permesso di definire lo stato del cervello relazionato alla tipologia di dieta adottata. In conclusione si è evidenziato come il consumo di pesce renda il cervello meno soggetto a decadimento e a malattie incrementandone, inoltre, il volume della materia grigia.

Lo studio si è svolto rielaborando i dati con l’obiettivo di evitare alterazioni sulla base di fattori quali attività fisica, età, obesità, sesso, istruzione e razza.

Una particolare attenzione è stata data alla presenza della apolipoproteina E4, gene che incrementa la percentuale di rischio dell’Alzheimer.

Il Dottor Raji ha comunicato alla conferenza stampa: “I risultati hanno dimostrato come i volontari che consumavano pesce al forno o alla griglia, almeno una volta alla settimana, erano caratterizzati da una migliore conservazione del volume della materia grigia nei risultati della risonanza magnetica, soprattutto in quelle aree cerebrali predisposte al rischio della malattia di Alzheimer.”

Il pesce considerato a tutti gli effetti “conforme alla ricerca” era quello preparato al forno o alla griglia, differentemente quello fritto ha dato prova di essere inabile alla riduzione dei rischi o allo sviluppo del cervello stesso.

Altro fattore interessante, ha sottolineato il professore, è la presenza di memoria – molto più sviluppata – in tutti quegli individui che, abitualmente, mangiano pesce alla griglia o al forno.