La Corretta Dinamica Respiratoria

Scritto da:
Francesco Alessandro Squillino
Durata:
1 minuto

Antica Citazione

«Senza cibo un mese, senza bere una settimana, senza respirare pochi minuti»

Una corretta ed armoniosa dinamica respiratoria è base e fondamento di una buona qualità della nostra vita e per il mantenimento di un migliore stato complessivo della nostra salute. Respirare quindi è “Vivere”. Con la corretta respirazione noi moduliamo in primis la giusta ossigenazione necessaria agli andamenti, incrementi e parametri metabolici e successive espressioni energetiche necessarie alla nostra vita; di contro forse per motivi di una scarsa attenzione e di una insufficiente specializzata informazione siamo portati istintivamente a pensare che il nostro modo di produrre atti respiratori sia generalmente di fondo corretto e sufficiente; a conforto di questa tesi pensiamo che se in fin dei conti in “qualche modo” respiriamo e comunque restiamo in vita,ciò sia bastante. Nulla di più lontano dalla verità in questa errata concezione riferita alla branca della Fisiopatologia Respiratoria estesa alla spesso necessaria pratica della Rieducazione Respiratoria Generale, Loco-regionale, Toraco-Addominale. Più facile e spontaneo, per varie considerazioni ed osservazioni nei bambini, salvo eccezioni, il nostro amato respiro, con il passare del tempo ed innalzamento della nostra età, finisce per subire diverse alterazioni sia nella meccanica fondamentale ed accessoria che nella semplicità di esecuzione dell’atto respiratorio stesso per una somma di fattori quasi mai considerati se non nella nuova concezione globale dalla medicina e dalla ricerca odierna, quando siano attente alla complessità interdipendente ed “olografica” della realtà psico-fisica individuale. Osserviamo quindi ad esempio che una serie di particolari forme di tensione muscolari cronicizzate, variamente distribuite in forma ed energia nei pattern motori della muscolatura deputata alla dinamica respiratoria, possono alterare, limitandole in genere, ampiezza, intensità e percezione dell’atto respiratorio stesso; tensioni che sono ad esempio, effetti reiterati e cronicizzati di una gamma di conflitti emotivi e schemi motori mal-adattivi acquisiti nel tempo. Per aiutarci a ritrovare un modo corretto e vitale di respirare occorre quindi rivedere una rappresentazione solo puramente “meccanica” dell’atto respiratorio completo ed inoltrarsi in altre attente valutazioni ed approfondita conoscenza con differenti metodiche ed approcci rieducativi riferiti al contenuto emotivo stesso degli eventuali blocchi inibenti il respiro. La pura fisiologia dell’atto respiratorio è ben nota ormai ma quello che resta ancora vago e a volte sottovalutato dai più poiché di natura individuale e mutevole ma che merita ulteriori approfondimenti ed oggetto di queste considerazioni è il campo delle inibizioni automatiche e per lo più inconsce nell’essere vivente e la loro connessione ed interessenza con le varie espressioni neuro_motorie. Per esperienza diretta come personale osservatore ed estimatore ed applicatore di principi metodologici in questo campo, la*Bioenergetica* tradizionale e sue derivazioni metodologiche attuali, rappresenta una vera, indiscussa certezza per un approccio corretto a quanto fin ora espresso come supporto fondamentale a maggiore comprensione. Osservare rilassati quindi il nostro modo di respirare in modalità più o meno agevole rappresenterà non solo allora oggetto di pure considerazioni anatomo_razionali, sempre fondamentali e irrinunciabili ma diverrà per ognuno di noi una occasione_intuizione straordinaria della nostra infinita gamma di manifestazioni energetiche, fisiche, emotive, spirituali e con una concreta possibilità ritrovata di sentirci nel nostro vivere,più leggeri, liberi e in naturale rassicurante sincronia con la nostra esistenza.

Dott.FKT Francesco Alessandro Squillino
Fisio_Neuro_Riabilitazione
Master Biennale Universitario in
Globalità Dei Linguaggi
Protocolli con Energia Vibratoria TEV