Asma: a rischio i bambini che mangiano nei fast food

Scritto da:
Davide Basili
Durata:
1 minuto
Le tre raffigurazioni rappresentano, da sinistra verso destra, rispettivamente:A) Bronchiolo in condizioni fisiologiche: vie aeree libere, muscoli lisci rilassati. B) Individuo affetto da Asma: i muscoli lisci sono rilassati, la parete interna è tuttavia inspessita e lo spazio del lume risulta minore. C) Vie aerea in crisi d'asma. Si evidenzi la contrazione dei fascetti muscolari, un ulteriore riduzione del lume ed il rigonfiamento, determinato dall'accumulo d'aria, negli alveoli.
Le tre raffigurazioni rappresentano, da sinistra verso destra, rispettivamente:
A) Bronchiolo in condizioni fisiologiche: vie aeree libere, muscoli lisci rilassati.
B) Individuo affetto da Asma: i muscoli lisci sono rilassati, la parete interna è tuttavia inspessita e lo spazio del lume risulta minore.
C) Vie aerea in crisi d’asma. Si evidenzi la contrazione dei fascetti muscolari, un ulteriore riduzione del lume ed il rigonfiamento, determinato dall’accumulo d’aria, negli alveoli.

Il cibo dei fast food, oltre ad essere considerato spazzatura, è anche poco salutare per i bambini ed adolescenti, esponendoli a rischio di asma. A sostenerlo è una ricerca condotta dall’International Study of Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC) pubblicata sulla rivista medica britannica “Thorax”. Secondo i dati riportati, se i giovani consumano mediamente 3 pasti alla settimana presso ristoranti come McDonald’s o Burger King, sono a rischio di sviluppare la patologia respiratoria.

Questo perché, secondo i ricercatori, questi cibi sono una vera e propria minaccia alla salute sia per i bambini che per gli adolescenti. Per quanto riguarda coloro che hanno tra i 6 e i 7 anni, la percentuale ammonta al +29% rispetto ai coetanei che seguono un’alimentazione sana ed equilibrata. Per chi ha invece tra i 13 e i 14 anni, il rischio di asma sale al 39%.

I giovanissimi che invece, al contrario, consumano circa 3 volte a settimana frutta e verdura, godono di una percentuale di pericolo di attacco pari a solo 14%, dato che scende a 11% nel caso dei teenagers.

Queste i risultati dell’indagine che ha coinvolto 31 Paesi, sia quelli più sviluppati che quelli appartenenti al cosiddetto Terzo Mondo, e che ha dimostrato come il pericolo di asma vada di pari passo con l’aumento dell’obesità.

Problema che va anche chiaramente ricondotto allo sviluppo legato all’alimentazione mondiale, e che può essere anche la causa di crescita di eczemi e riniti gravi: Se le associazioni tra fast food e prevalenza di sintomi di asma, rinocongiuntiviti ed eczema sono causali, allora le conclusioni assumono un maggiore significato per la salute pubblica considerando la crescita mondiale di consumo di fast food”.

Davide Basili
19 gennaio 2013