Il virus Zika diventa un alleato contro il cancro

Scritto da:
Riccardo Trentin
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1 minuto

Il virus ad RNA Zika (ZIKV), la cui infezione nelle donne in gravidanza può determinare malformazione fetale e microcefalia del nascituro, è stato studiato con lo scopo di mettere a punto una viroterapia.

La viroterapia consiste nell’uso di un virus modificato geneticamente per infettare ed uccidere cellule tumorali. L’adenovirus e l’influenza sono solo alcuni dei numerosi virus che sono stati manipolati, resi inoffensivi per l’uomo ed utilizzati nelle varie terapie contro il cancro.

Glioblastoma multiforme (© PEIR Digital Library (Pathology image database)

Ora, anche il virus Zika sembra possa infettare ed uccidere le cellule staminali del glioblastoma, un tumore maligno del cervello.

Il professor Michael S. Diamond della Washington University School of Medicine, afferma: “Abbiamo messo in evidenza come il virus Zika sia in grado di uccidere le cellule del glioblastoma che tendono a resistere ai trattamenti convenzionali“.

Questo tumore è normalmente affrontato con un trattamento molto aggressivo che consiste in un approccio chirurgico seguito da radioterapia e chemioterapia, tuttavia nella maggior parte dei casi il tumore si ripresenta dopo circa 6 mesi. È molto difficile eliminare le cellule staminali del glioblastoma, che sopravvivono alle cure e continuano a dividersi producendo nuove cellule tumorali che vanno a sostituire quelle uccise dai farmaci.

Queste cellule tumorali ricordano molto, sia per la loro origini neurologiche che per la loro potenzialità pressoché illimitata di divisione, le cellule progenitrici neurali che sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo del cervello e sono anche target specifici del virus Zika.

Le cellule staminali del cancro (sinistra) sono uccise dallo Zika virus (l’immagine a destra mostra cellule dopo il trattamento con ZIKV) (©Zhe Zhu – University of California, San Diego, School of Medicine)

Per verificare se il virus avesse un’azione letale anche sulle cellule staminali del glioblastoma, sono stati infettati in vitro dei tumori. L’infezione diffusa ha ucciso le cellule staminali del cancro mentre non ha eliminato le altre cellule tumorali. Questi risultati indicano che l’infezione da Zika e l’azione chemioterapica potrebbero essere due trattamenti di efficacia complementare nella lotta al glioblastoma.

I ricercatori della Washington University School of Medicine e della University of California San Diego School of Medicine hanno anche condotto esperimenti in vivo per un’ulteriore conferma dell’azione terapeutica del virus. È stato iniettato il virus Zika in 18 topi affetti da tumore al cervello, mentre a 15 topi malati è stato somministrato un placebo. Dopo due settimane il tumore nei topi sottoposti a viroterapia era di dimensioni significativamente inferiori rispetto a quello nei topi a cui era stato fornito il placebo.

In aggiunta, il codice genetico del virus è stato modificato per essere meno dannoso alla salute del paziente, mentre altre mutazioni sono in fase di sperimentazione con l’obiettivo di limitare la diffusione dell’infezione.

Forse, in un futuro non troppo lontano, anche il virus Zika potrà essere utilizzato senza pericolo per combattere il glioblastoma.

R. Trentin, A. Travisi, V. Righetti

Bibliografia

Washington University School of Medicine (2017). Zika virus kills brain cancer stem cells: Virus potentially could be used to treat deadly disease. ScienceDaily, 5 September 2017.

Zhu, Z., Gorman, M. J., McKenzie, L. D., Chai, J. N., Hubert, C. G., Prager, B. C., … & Tycksen, E. (2017). Zika virus has oncolytic activity against glioblastoma stem cells. Journal of Experimental Medicine, jem-20171093.