Quando la gestante diventa il futuro di un paese: IV Simposio Materno Infantile

Prevenire la mortalità materna è possibile. Ci spiegano come diversi esperti convocati nell’ormai appuntamento annuale del “Simposio Materno Infantil Holistico”, un punto d’incontro centrale per la formazione accademica che giunge alla sua quarta edizione nel cuore dei Caraibi a Cartagena de Indias. Un mix di amore per la ginecologia e la pediatria, ma non soltanto. Uno specchio per la prevenzione medica in quello che oggi rappresenta uno dei principali obiettivi mondiali: ridurre la mortalità materno-infantile.

Il titolo è molto chiaro, c’è un momento, in cui la donna incinta diventa il futuro del paese. Quel momento in cui cessa di essere una donna come le altre ma si trasforma in ciò che dobbiamo più tutelare nella nostra società, perché sono due vite in un corpo. Un corpo che vive un momento delicato, che richiede protezione, tutela, attenzione e salvaguardia.

È stato questo il tema al centro di questo incontro svoltosi a Cartagena de Indias, in pieni Caraibi, Il “IV Simposio Materno-Infantil”. Un vertice organizzato da varie entità pubbliche e locali della città e diretto dalla Corporación Unviersitaria Rafael Nuñez che ha avuto come motivo formare i medici del futuro ad affrontare un momento critico e delicato in un paziente che richiede – durante 9 mesi – il massimo delle attenzioni. Attenzioni che non devono limitarsi alla gestazione ma che devono cominciare prima: da qui l’importanza dei controlli pre-gestazionali, visite mediche dedicate a prevenire, tramite integrazione ed attento controllo medico, patologie e rischi per il nascituro e per la madre e che devono continuare dopo, sino a 2 anni dopo, in quello che è la dieta, e non solo quella, per migliorare i legami madre-figlio e garantire un allattamento completo e di qualità, oltre al completo recupero della madre.

Molteplici sono stati gli interventi dei vari specialisti, da Ginecologi (Dr. Rogelio Rafael Rodriguez, Sergio Girado LLamas) a Pediatri (Dr. Manel Luna) , da Epidemiologi (Dr. Alexis Ramos Blanco, Dr. Walter Antonio Torres Villa)  a Neonatologi (Dra. Maria Teresa Guarin Lopez, Dr. Hernando Bustamante Mantilla) ed altri specialisti (Dr. Olga Tatiana Jaimes Prada, Dr. Andres Sanchez Caraballo) si è passato per un interessante percorso dedicato al benessere e alla prevenzione che dono diventare cardine, nei professionisti della salute, per incentivare e garantire il buon andamento e la crescita ottimale delle future generazioni.

La mortalità materna e la mortalità infantile rappresentano infatti il primo gradino di una società, quello su cui si poggia e quello dove inizia tutto. Si è potuto ammirare come la società stessa sia un fattore “determinante” nella costruzione di quel gradino e come l’insorgenza negativa della morte materno-infantile sia distruttiva a tutti i livelli.

Inseguire gli obiettivi del millennio e conseguire, attraverso la prevenzione clinica, il benessere materno ed infantile: riducendo lo stress, migliorando le condizioni nella società, effettuando una preciso follow di tutte le pazienti sono la soluzione a proteggere ciò che è più prezioso: la vita umana ed il suo complesso ciclo biologico.

Soddisfazione massima da parte degli organizzatori per il successo dell’evento. Così le dottoresse: Ana Maria Bello Trujillo, Rosario Ascensio Tapia, Maria Bernarda Torres e Raquel Rocha hanno confermato il pieno interesse per promuovere nuove edizioni del Simposio e continuare così il progetto di prevenzione “materno-infantile” negli anni a venire.

È allora forse arrivato il momento di soffermare la clinica medica su una preparazione sempre maggiore in questa area per proteggere il nostro futuro. Questo risponde al nostro titolo. Quando la gestante diventa il futuro di un paese. Quando è quel momento? Ora.

Alexander Travisi

Medicina e profilassi alla Guajira, la Corporación Universitaria Rafael Nuñez al servizio del gruppo etnico Wayuu

Tre giorni dedicati alla salute ed alla profilassi, nel mezzo della regione Guajira, nel pieno nord est della Colombia. Un ambiente incontaminato dove la povertà vige ai danni di un gruppo etnico particolarmente esposto: i Wayuu. L’intervento piccolo ma determinante della Corporación Universitaria Rafael Nuñez ha marcato la differenza in uno scenario dove più di 5000 persone sono state visitate da medici, specialisti e studenti.

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Sono viaggi inattesi, avventure che non tutti possono affrontare. Ma un gruppo di studenti del X semestre di medicina, guidato da medici e specialisti della Corporación Universitaria Rafael Nuñez hanno portato a termine una missione ad Uribia, capitale indigena, in piena Guajira, una regione della Colombia dove povertà ed abbandono predominano e le cui vittime, gli indigeni Wayuu, soffrono una grave e continua esposizione a problemi medico-sanitari, di nutrizione e mancanza di servizi base come acqua potabile ed energia.

Circa 100 tra specialisti, medici e docenti hanno organizzato un programma di visite che hanno coinvolto oltre mille tra bambini, anziani e popolazione esposta o con sintomatologia.

Nel corso della giornata è stato seguito un programma di prevenzione alle infezioni parassitarie con una profilassi per possibili quadri già instaurati, attraverso l’amministrazione di una dose unica di albendazolo in tutta la popolazione pediatrica.

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Sono state trattate le patologie più comuni, da quadri diarreici acuti a infezioni batteriche istaurate. C’è stata una dettagliata attenzione alla prevenzione delle malattie perché “cosa fare e cosa non fare” è il primo passo, sopratutto in situazioni di scarse risorse a disposizione, com’è il caso della popolazione indigena Wayuu.

L’aiuto è stata un azione necessaria ma marginale, un granello che ha fatto la differenza e che deve stimolare la necessità dell’intervento umanitario ed onesto a popolazioni che vivono, tutt’oggi, in condizioni di mal’essere senza accesso a servizi minimi come la salute, i viveri, le bevande.

Con l’appoggio dell’università sono stati inoltre portati in grande quantità viveri, farmaci ed oggetti d’uso quotidiano e necessarie alle esigenze.

L’evento è durato tre giorni ed oltre la grande esperienza formativa per i più di 60 studenti, che ricordiamo essere di un sistema accademico diverso e che – al loro 5 anno di medicina – hanno già un esperienza clinico-ospedaliera di 3 anni, ha permesso di trattare e diagnosticare circa 40 patologie diverse in 2000 e più tra bambini ed adulti.

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Il piccolo passo ambisce a conquistare ed ottenere una ripercussione prolungata per far si che giornate di questo tipo siano organizzate in edizioni successive con l’appoggio dell’università, degli studenti e di tutti coloro che hanno permesso questa missione medica apportando medicinali e apporti di prima necessità nei giorni precedenti all’invio.

Segnaliamo l’evento con orgoglio, giacché tra i membri dell’organizzazione erano presenti nostri attivisti (dell’Organizzazione Italiana delle Scienze Naturali) che con determinazione, anche se in veste non ufficiale, hanno contribuito all’intervento medico durante le tre giornate.

Auguri quindi alla Corporación Universitaria Rafael Nuñez, già nostro partner in alcune attività, alla facoltà di medicina e ai direttori medici: il Dr. Alexis Ramos Blanco, il direttore di pediatria: il Dr. Feliciano Carmona e la Dr.ssa Maria Torres, coordinatrice dell’area umanitaria, cosí come agli oltre 60 studenti coordinati dall’organizzatrice generale dell’evento: Maria Fernarda Maldonado.

Alexander Travisi

Zika e malattie tropicali: voce agli esperti

L’importanza di malattie come il Zika ed il Chikungunya ma di anche altre minaccie alla nostra salute come le nuove malattie emergenti ci evidenziano chi siamo rispetto alla natura e che importanza ha la prevenzione ed il controllo infettivo davanti tale impotenza. Ne sa qualcosa Alexis Ramos Blanco, il direttore scientifico che ha guidato il IX incontro in medicina tropicale nella città di Cartagena de Indias.

Un evento dai grandi contenuti. Cosí potremmo definire il “IX Encuentro Estudiantil en Medicina Tropical”, organizzato dalla facoltà di Medicina della Corporación Universitaria Rafael Nuñez, che si è concluso nell’incantevole costa caraibica, a Cartagena de Indias, il 7 di questo mese. I temi affrontati sono davvero “molto caldi” e lo sono stati in tutti i sensi. Predominava il Zika, tematica davvero attuale e di primaria importanza, un virus piuttosto vecchiotto che ha ultimamente aperto gli occhi a molti su cosa sono le malattie infettive e quanto può essere immediata la loro diffusione.

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In ordine da sinistra: la Dr. Adriana Olaya, il Dr. Alexis Ramos MD, la Dr. Soraya Salas

Ma questo Zika deve preoccuparci?
Anzitutto dobbiamo ricordare chi lo trasmette e sappiamo bene che le zanzare che lo fanno, “i vettori” della malattia, sono presenti nel nostro territorio. E che esattamente come il chikungunya (altro virus trasmesso sia dall’Aedes aegypti che dalla A. albopictus, la zanzara tigre) sta avendo diffusione mondiale (ricordiamo che quest’ultimo arrivó proprio in Italia nel 2007).

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Microcefalia in un neonato. Si evidenzi la riduzione del cranio secondaria alla diminuzione della massa cerebrale.

Nel congresso si è parlato ad alta voce del Guillain Barre un sindrome con una serie di varianti una delle quali sembra avere una relazione con questo virus. A dirlo sono una serie di studi neurologici, l’aumento importante di questa variante a partire dalla difusione del Zika circoscritta in pazienti giá affetti dal virus. Un’altra categoria fortemente a rischio sono le donne in cinta ed in questo caso il problema è la microcefalia che può sviluppare il nascituro. Ne sa qualcosa il Dr. G. Conde che ha in più occasioni presentato analisi e studi clinici aggiornatissimi tra la relazione del Zika con il Guillain Barre.

Gli altri individui soffriranno un cuadro clinico autolimitato con febbre, dolori articolari e malessere generale tipico di un quadro influenzale talvolta accompagnato da un dolore retrooculare e un rush cutaneo.

La prevenzione è semplice.

Non abbiamo modo di eliminare gli agenti patogeni (virus, batteri, etc.) dalla circolazione. Tuttavia quando si tratta di virus trasmessi (principalmente) per via vettoriale l’azione può esser fatta sul vettore, in questo caso la zanzara. I modi per prevenirla sono molti: evitare che si riproduca lasciando aree d’acqua stagnante, l’uso di repellenti chimici o naturali in aree dove abbondano, l’uso di vestiti lunghi, e tanti altri. A tal proposito il congresso ha lanciato un interessante progetto per la prevenzione di questa ed altre malattie la cui efficacia si dirige alla prevenzione ed il controllo principalmente di zanzare prevenendo cosi malattie gravi come Dengue, Malaria, Febbre Gialla e naturalmente Chikungunya e Zika.

Tuttavia è stata una giornata molto intensa ed altrettanta attenzione è stata alle Rickettsiosi trasmesse dalle zecche e dalla loro influenza in aree agricole. L’invitato speciale la microbiologa Adriana Olaya ha dato interessanti spunti per continuare nella ricerca e favorire così prevenzione della malattia e riduzione dei casi.

Non poteva mancare il tema di un’altra microbiologa affermata: Soraya Salas con cenni sulla tubercolosi ed un ampia analisi sulla fisiopatologia molecolare che la caratterizza. Un tema davvero complicato ed affascinante ma che aiuta a capire quali sono gli interventi da fare durante il trattamento basandosi su una logica geografica e, per mezzo di conclusioni epidemiologiche, amministrare i farmaci giusti al momento giusto riducendo così grosse spese alle spese dei sistemi di salute.

E per concludere ed in ordine sono stati presentati una serie di progetti molto interessanti sviluppati negli ultimi 6 mesi. Tra di loro non è mancanto un tema molto sentito nell’ultimo periodo l’uso della Wolbachia, un batterio tipico degli insetti, nelle zanzare: una volta contagiate nel laboratorio riescono a contagiarsi tra di loro. Visto che la

Aedes aegypti, una delle zanzare responsabili della trasmissione di virus come il Zika, il Dengue, il Chikungunya, la Febbre Gialla.
Aedes aegypti, una delle zanzare responsabili della trasmissione di virus come il Zika, il Dengue, il Chikungunya, la Febbre Gialla.

Wolbachia invade gli organi sessuali delle zanzare queste sono “protette” da virus come il Dengue, il Zika ed il Chikungunya. Il metodo innovativo e già lanciato all’estero non manca però di varie critiche. Immettere batteri in natura dove naturalmetne non sono potrebbe alterare il normale ciclo biologico e portare pesanti cambi. Basti pensare l’arrivo di questi negli impollinatori con importanti danni all’ecosistema e l’ambiente.

È stato poi lanciato il progetto Control Zika, una serie di metodi elencati in forma facile ed intuitiva attraverso facebook per prevenire il Zika e tutte le malattie trasmesse dalle zanzare. Un progetto molto promettente che giá trova l’appoggio per la traduzione in altre lingue. Attualmente è disponibile in spagnolo.

Si è poi presentato uno studio per vedere la conoscenza sui metodi preventivi riscontrata nella popolazione locale, interessanti i dati anche se davvero bassi e che hanno lasciato un forte e chiaro messaggio. La prevenzione deve essere forte, ampia e diretta a quanti più individui per entrare nelle case ed arrivare a tutti.

Invece un piccolo ma curioso spazio è stato dato all’uso delle piante per  il trattamento coadiuvante o principale di malattie tropicali basato in un ampia revisione della letteratura disponibile. I risultati sono interessanti e avanzare studi per vedere quanto i prodotti naturali aiutino in questo può aiutare a migliorare le terapie. Intanto dalla redazione vi ricordiamo che uno dei principali farmaci per trattare la malaria viene proprio da una pianta!

Larva Migrans nelle isole caraibiche di terra bomba. Un tema interessante di cui una piccola parte della popolazione autoctona sembra soffrire. Poi si è parlato di lebbra, in molti credono che non esista eppure c’è davvero tanto da parlarne.

Il livello è stato davvero elevato e probabilmente questo IX incontro dovrebbe diventare un vero e proprio congresso o punto di riferimento per le malattie tropicali, la qualità ed attualità dei contenuti lo ha configurato e messo in evidenza per ciò che è ci auguriamo sarà. Importanti le parole di chiusura del direttore scientifico il Dr. Alexis Ramos Blanco M.D. che con l’appoggio dei microbiologi Dilia Aparicio e Diana Duarte e l’epidemiologo odontoiatra Libardo Simanca, docenti della facoltà di Medicina della Corporación Universitaria Rafael Nuñez, ha lasciato un importante impronta nei più di 200, tra medici, studenti e sanitari che hanno presenziato l’evento.

Alexander Travisi

III Simposio Materno Infantile

Nuovamente segnaliamo l’evento, ormai giunto alla sua terza edizione, sulla prevenzione, profilassi e terapia medica Materno Infantile. Ricco in contenuti di formazione e di spunti per i nuovi medici del millenio. 

È giunto al termine il III incontro materno infantile olistico, organizzato dalla Corporación Universitaria Rafael Nuñez, continuità del precedente evento di cui già avevamo parlato.

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L’intervento e l’attività si è caratterizzata per un importante apporto a cura di pediatri e ginecologi. Dall’importanza di una buona terapia nel diabete gestazionale, una forma di diabete dipendente dalla gestazione e che si presenta esattamente con lei e che, al suo termine in almeno un 50% dei casi si risolve. All’impatto degli studi diagnostici in relazione alle readiazioni emesse prima della nascita e durante tutto il periodo iniziale.

Particolare attenzione è stata data agli aspetti nutritivi nell’età perinatale, prenatale e neonatale. Questo compito deve essere pane quotidiano del medico e del professionista della salute: proprio perché la nutrizione rappresenta un aspetto fondamentale per la crescita, il buon sviluppo e la prevenzione di malattie.

Ci sono stati altri temi rilevanti come l’asma e la sua realazione con un basso livello economico, l’ipotiroidismo cogenito – vittima – anche lui e quasi sempre della cattiva alimentazione. Non poteva quindi mancare il tema dell’acqua potabile, limite ancora di molte aree e degli adeguati trattamenti riservati a pazienti e zone sposte.

Un evento dedicato alle quasi mamme e a tutti i nascituri, un punto d’unione sulla salute e sulla prevenzione, sul benessere e sulla buona medicina, quella di qualità. Uno scenario per la formazione dei futuri medici segno di qualità ed interesse che devono essere al centro della diagnosi nella medicina generale.

Alexander Travisi