Misure per tutelare le api

Scritto da:
Giulia Orlando
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apiDalla Unione Europea un segnale di allarme che ha portato alla presentazione di misure che dovranno essere adottate e che mirano alla diminuzione dell’ utilizzo di pesticidi.

Ogni anno, infatti, è proprio a causa dei pesticidi che muoiono miliardi di api, sia selvatiche che allevate. Un esempio è la moria delle Regine di due anni fa, che portò in Italia ad una drastica diminuzione degli alveari attivi proprio a causa dei pesticidi che le api raccolgono durante il lavoro e che inevitabilmente portano in alveare, dove si accumula e spesso pregiudica la vita dell’alveare stesso oltre, ovviamente, a pregiudicare in modo grave la purezza del miele prodotto.

A lanciare l’allarme ufficiale, dopo molti mesi di morie generalizzate apparentemente senza alcuna causa precisa, è stata non a caso la agenzia europea che si occupa della sicurezza alimentare, la EFSA, ovvero la European Food Safety Authority.

L’agenzia di controllo ha segnalato, richiedendo l’adozione a livello europeo di misure volte a ridurne l’utilizzo, tre insetticidi neonicotinoidi.

L’UE ha fatto propria la proposta della authority di limitare e di bloccare per 2 anni l’utilizzo di questi pesticidi come concianti e come granulari nelle culture di mais, di colza, di girasole e di cotone.

La decisione trova, in Italia, ampio consenso fra gli agricoltori che hanno, negli anni passati, subito un grave danno alla popolazione di api, danno che era già stato in precedenza segnalato come imputabile al nuovo tipo di pesticidi utilizzati.

Oltre al danno inferto agli agricoltori che si occupano di produzione di miele, non è ovviamente secondario nemmeno il danno, per alcuni versi molto meno visibile seppure decisamente molto più grave, derivato dalla diminuzione drastica degli agenti impollinatori primari.

Ben il 90% delle piante e dei raccolti sui seminativi vengono infatti impollinate dalle api, che sono perciò vitali per il ciclo di crescita e di sviluppo della agricoltura ed il cui valore come agenti impollinatori, tralasciando la produzione di miele, hanno un valore per la agricoltura che è stimato attorno ai 40 miliardi di dollari.

Il che spiega il sollievo di molte associazioni di agricoltori alla notizia della messa al bando dei neonicotinoidi.

Giulia Orlando
7 febbraio 2013