Un passo avanti nella protezione di squali e mante

Scritto da:
Paola Nucera
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manta-rayIl giorno 3 marzo 2013, la Commissione Internazionale della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) ha dato inizio alla serie di conferenze, nelle quali si è discusso delle misure di protezione per determinate specie animali e vegetali.
La conferenza triennale, che quest’anno, per il quarantesimo anniversario, si è svolta a Bangkok dal 3 al 13 marzo, ha visto la partecipazione di circa 2000 delegati in rappresentanza di centocinquanta tra governi, organizzazioni non governative, popolazioni indigene e aziende, per discutere di settanta questioni relative alla regolamentazione del commercio di specie a rischio di estinzione e altre attività che stanno determinando la scomparsa di ambienti naturali ed esseri viventi. Il bracconaggio, la pesca eccessiva, il commercio illegale di specie selvatiche e la deforestazione continuano a distruggere interi ecosistemi marini e foreste, destando serie preoccupazioni per il futuro e la sicurezza del pianeta.

La CITES prevede una suddivisione delle specie a rischio di estinzione in tre “Appendici”, in base alla criticità della situazione nel loro ambiente naturale. Le prime due Appendici riguardano le situazioni più delicate e che necessitano di interventi più decisi: in Appendice I, infatti, sono comprese quelle specie gravemente minacciate di estinzione, il cui commercio è severamente vietato, mentre l’ Appendice II include specie che a breve termine potrebbero essere minacciate di estinzione se il commercio non venisse regolamentato da apposite leggi.

Le settanta questioni sottoposte alla Commissione esaminatrice sono state avanzate da oltre cinquanta Paesi e non hanno riguardato solo l’inclusione di nuove specie nelle Appendici, ma anche l’aggiornamento delle liste precedenti, suggerendo modifiche, trasferimenti e esclusioni di specie in virtù delle caratteristiche dinamiche delle liste e tenendo conto, in alcuni casi, dei successi ottenuti da parte della CITES a quarant’anni dalla sua nascita.
I punti salienti degli incontri hanno riguardato prevalentemente alcune specie di squali e mante, senza dimenticare problematiche relative anche a rinoceronti bianchi, elefanti, orsi polari e specie vegetali.
Il 13 marzo 2013 è un giorno da ricordare per la vita negli oceani, perché rappresenta un passo in avanti per la salvaguardia di squali e mante: è questo il giorno, infatti, in cui la commissione ha deciso di approvare la proposta di inserire in Appendice II le due specie di manta e cinque specie di squali di valore commerciale. Le specie di squalo in questione sono: lo squalo pinna bianca (Carcharhinus longimanus), lo squalo martello smerlato (Sphyrma lewini), il pesce martello maggiore (Sphyrna mokarran), il pesce martello (Sphyrna zigaena) e lo smeriglio (Lamna nasus). Il commercio di questi squali, che finora sono stati pescati principalmente per il valore delle loro pinne e in alcuni casi per le loro carni, d’ora in avanti sarà soggetto alle restrizioni della CITES in quanto a esportazione, importazione e detenzione. I Paesi che si sono battuti in maniera più significativa per l’approvazione di tali misure di protezione sono stati Colombia, Brasile e Stati Uniti, proponendo, supportando e mettendo ai voti tale proposta.
L’Ecuador si è distinto per la proposta di inserire in Appendice II le due specie di manta esistenti (Manta birostris e Manta alfredi). Le mante sono animali migratori di grossa corporatura (possono arrivare fino a 7 metri), con una crescita molto lenta e con piccole popolazioni frammentate; hanno un tasso di riproduzione tra i più bassi nell’ambiente marino, poiché la femmina dà alla luce un solo piccolo ogni due, tre anni che ha basse possibilità di sopravvivenza a causa dell’eccessivo sfruttamento. Le piastre branchiali di questo animale, infatti, sono state per anni commercializzate per il loro alto valore nel mercato della medicina cinese.

Il bilancio della quarantesima conferenza CITES è stato di cinquantacinque proposte accolte, nove rigettate e sei ritirate, oltre che la definizione di ferme misure contro i reati sulla fauna selvatica. Il meeting successivo si terrà nel 2016 in Sudafrica.

Paola Nucera
16 marzo 2013