Polpo vs. Polipo: come una vocale può cambiare un’esistenza

Scritto da:
Andrea Bonifazi
Durata:
1 minuto

Una vocale, una singola lettera in più o in meno che per molti è considerata un accessorio di dubbia utilità.
“Polpo…polipo…ma che vuoi che cambi?? È sempre la stessa roba! ”
Facciamo un esempio analogo: se il film “Kramer vs. Kramer” si fosse chiamato “Kramer vs. Kriamer” la trama sarebbe stata ben differente, non credete?
Bene, parimenti considerate il copione zoologico di quel colossal che è la Natura: una vocale ne cambia totalmente la trama…anzi, in questo caso ne cambia proprio il phylum!
Curiosamente l’etimologia delle due parole è la stessa: entrambe derivano dal latino pōlypus, parola a sua volta proveniente dal greco antico polypous che significa “molti piedi”, con chiaro riferimento alle braccia e ai tentacoli di questi invertebrati. Sebbene la parola “polipo” sia rimasta pressoché invariata, il termine “polpo” è frutto di un’ulteriore modifica grammaticale: deriva dal tardo latino pŭlpus, con evidentemente accostamento semantico a “pulpa“, cioè “polpa”, ossia carne magra e senza osso. Una più scientifica etimologia di stampo zoologico che, nel corso dei secoli, è stata soppiantata da…un’insalata di Polpo!

Un esemplare di Octopus vulgaris ("Polpo comune") tra le alghe (Ph. Albert Kok)
Un esemplare di Octopus vulgaris (“Polpo comune”) tra le alghe (Ph. Albert Kok)

Il Polpo (talvolta chiamato anche “Piovra” quando si tratta di esemplari particolarmente grandi) è un Mollusco Cefalopode appartenente all’ordine Octopoda (“otto piedi”), un simpatico ed intelligente invertebrato con due grossi occhi molto sviluppati, una bocca rigida che ricorda il becco di un Pappagallo e 8 braccia dotate di una o più file di ventose,.
Sì, ho oculatamente scritto braccia e non tentacoli in quanto, da un punto di vista zoologico, anche in questo caso c’è una sostanziale differenza.
Quale migliore occasione per sfatare anche tale naturalistico luogo comune se non questo articolo?
Le braccia hanno prevalentemente funzione prensile e deambulatoria e sono dotate di file di ventose che si estendono per tutta la loro lunghezza. Nei maschi un particolare braccio, detto ectocotile, può essere implicato nella copula, essendo utilizzato per depositare la spermatofora nelle vicinanze degli organi riproduttivi femminili.
I tentacoli sono in genere più lunghi della braccia, hanno funzione sia tattilo-sensoriale che prensile, e sono dotati di ventose solo alla loro estremità terminale, che può essere più o meno allargata. Possono essere estesi fino a due volte la lunghezza complessiva dell’animale, venendo poi ritratti in apposite tasche.
Il Polpo è quindi privo di tentacoli, mentre Seppie e Calamari sono dotati di 8 braccia e 2 tentacoli e per questo motivo rientrano nel superordine dei Decapodiformes (appunto dotati di “dieci piedi”).

Corallium rubrum ("Corallo rosso") con i polipi estroflessi (Ph. Parent Géry)
Corallium rubrum (“Corallo rosso”) con i polipi estroflessi (Ph. Parent Géry)

E il polipo chi è?
Vengono definite polipi quelle forme in cui si presentano gli Cnidari (anemoni, attinie, coralli, madrepore…) sia durante temporanei stadi del loro ciclo vitale in alcune specie (appunto “forma polipoide”), sia da adulti in altri taxa: il celebre “Anemone di Nemo” è un polipo!
I polipi possono essere solitari come le attinie o coloniali come i coralli e sono quasi sempre sessili, quindi ancorati al substrato, tranne che nei casi delle planctoniche colonie galleggianti di alcuni Idrozoi come la piccola e indaco Velella velella (“Barchetta di San Pietro”) o la più grossa e talvolta letale Physalia physalis (“Caravella portoghese”).
Come molti Cefalopodi, anche i polipi degli Cnidari sono dotati di tentacoli: questi, lisci o pennati a seconda del taxon, circondano la cavità orale e hanno funzione essenzialmente prensile e predatoria.
Morfologicamente simili ai polipi degli Cnidari sono i polipidi dei Briozoi.

Anemonia sulcata, un polipo che in Mediterraneo viene anche mangiato (Ph. Andrea Bonifazi)
Anemonia sulcata, un polipo che in Mediterraneo viene anche mangiato (Ph. Andrea Bonifazi)

Siete ancora sicuri di voler ordinare al ristorante una ricca insalata di polipo?
Beh, se vi trovate in alcune regioni d’Italia potete tranquillamente ordinare polipo senza incorrere in errori e incomprensioni zoologiche: celebri e ricercate sono le orziadas sarde, frittelle ottenute impanando l’anemone Anemonia sulcata, specie che viene mangiata anche in Sicilia (ogghiu a mari, una specialità catanese) e nell’Isola d’Elba (ògliera).

Nomina si nescis, perit et cognitio rerum” (“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose”) diceva il buon Linneo, un aforisma che potrebbe tornare utile tanto durante una dotta disquisizione zoologica…quanto davanti il menù di un ristorante!

Andrea Bonifazi

Bibliografia

Ruppert E.E., Barnes R.D., Fox R.S. (2006). Zoologia degli Invertebrati. Nuova edizione italiana tradotta sulla VII edizione americana. Piccin: 1120 pp.